Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
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martedì 14 ottobre 2008

YouDem raus!



La nuova, sorprendente ma anche tradizionale, sconvolgente ma anche conservatrice idea di quel coglione di Beltroni.

No comment.

martedì 23 settembre 2008

Un Manhattan al signore, prego!


Che Wa(l)ter Veltroni sia un PERDENTE, lo si era capito dai tempi del PDS, quando nel 1994 si fece gabbare da D'Alema e perse un posto da segretario di partito che sembrava già assegnato.

Diciamocelo chiaro: Weltroni è il simbolo di FALLIMENTO, uno che non ha mai avuto un'idea chiara in testa, che ha rinnegato il suo passato e confonde l'Italia con l'America, tanto da presentarsi, giusto per darsi un tono, insieme al suo compagno (si potrà ancora dire?) Rutelli, col quale ha presieduto al sacco di Roma, al congresso del DP di Denver.

Qualcuno spieghi a questo imbecille che NON verrà mai eletto presidente degli Stati Uniti e che non basta scimmiottare gli americani blaterando cazzate buoniste e parlando di meritocrazia mentre succede questo (via Metilparaben: prendete e diffondetene tutti).

Wa(l)ter, so che recentemente hai acquistato un appartamento di 60 mq. a Manhattan per tua figlia Martina per permetterle di studiare cinema e ti confesso che trovo la cosa la molto snob, quasi pariolina.

Te lo dico per il tuo bene: sembri un abusivo ad un fashion party, che si vanta con Paris Hilton della sua giacchetta di seconda mano trovata al mercato delle pulci.

Dici di aver acquistato l'appartamento coi proventi del dirutto d'autore del tuo libro, come se lo potessi stabilire con certezza e come se questo fosse un titolo di merito, visto che ***probabilmente*** (eh!) non c'entra nulla il fatto che tu l'abbia venduto "unicamente" perchè sei il segretario del PD e gli acquirenti sono ***presumibilmente*** coloro che fanno parte del tuo seguito di nani, ballerine, giullari e trioie.

Wa(l)ter, visto che tua figlia ora ha (lol) un appartamento a Manhattan fai un atto coraggioso e per il bene dell'Italia tutta: valla a trovare e, sopratutto, restaci.

mercoledì 9 luglio 2008

Non è facile essere così ridicoli, brutti coglioni.


Il G8, come al solito, si conclude con nessun impegno concreto delle superdemenze a favore dell'ambiente, supercoglioni che però ci tengono a far la loro bella figura di merda, come documentato da questo lolloso video.

ROTFL.

P.s. Coglioni.

mercoledì 30 aprile 2008

Il Fini giustifica i mezzi.



Oggi Gianfranco Fini si è insediato come nuovo Presidente della Camera ed ha messo le cose subito in chiaro eloggiando il papa e sostenendo che tutto il Male nel Mondo (Tm) si cela sotto le pericolose, velenose, tenebrose, ed anche un po' incazzose spoglie del Relativismo ( e te pareva).

Sembra che alla fine del discorso di insediamento poi, abbia pronunciato le seguenti parole:

"[...] ed ora che sono Presidente della Camera, a noi, camerati!"

L'otto per mille e Lina Sotis.

E' un po' che non scrivevo sul blog: colpa dell'horror vacui, della pagina bianca dello scrittore e, last but not least, perchè non mi andava di scrivere un cazzo :).

Stamattina però leggo questo e mi chiedo se è il caso di sprecare l'otto per mille in lezioni di bon ton.

Se fossi nella CEI, per dirne una, prima di prendere lezioni da Lina Sotis inizierei coi fondamentali, tipo, che so, rinnovare il guardaroba: troppi capi dai colori funerei, tutti uguali e decisamente demodè e poi, si sa, il lungo non va più.

Via allora, con vestitini sbarazzini color pastello e mini ad altezza pubica.

Questo, ad esempio, potrebbe essere il nuovo stile di Bagnasco, pedditte.

In questa foto invece, il prossimo conclave.

lunedì 21 gennaio 2008

Angelus


Eccomi qui
pronta e muta come un pianoforte
Pettinata e vestita
come un angelo da collezione
Non c'è sentimento
che non sappia desiderare
Anche una luce piccola basta
io so farla bastare
Io so farla bastare

Alla mia volontà affamata
tu parlavi gentile
Voglio dirti che le parole
non mi bastano più
Così vengo nel nome
delle carezze dimenticate
Parole femmine scompagnate
sul fango selciato del mondo

Ma tu lo senti o no
l'esatto suono delle mie ragioni
Lo capisci cos'è
la rinuncia al pudore
Vuol dire chiamami come vuoi
ma non chiamarmi amore
Chiamami come vuoi
io sono degna del mio nome
Vuol dire chiamami come vuoi
ma non chiamarmi amore
Chiamami come vuoi
Chiamami come vuoi

Eccomi qui
pronta e muta come un calendario
Adornata e gentile
eccomi qui
Io e le donne come me
aspettiamo miracoli
Eccomi qui
Eccomi qui

Io e le donne come me
Aspettiamo miracoli

(I. Fossati, canzone scritta per Patty Pravo)

giovedì 17 gennaio 2008

La legge del piangina.


Quando René Girard teorizzava il meccanismo del capro espiatorio, si è profeticamente (lol) ispirato a loro: c’è infatti una sottile trama sottesa alle vicende di Mastella e Ratzinger di questa settimana e cioè il vittimismo.

Si comporta da perfetta vittima il Ratzy che scuote offeso la polvere dalle sue scarpine di Prada fingendo che non gli sia stato dato modo di esprimersi alla "Sapienza", quando invece egli stesso, con cinico e mirato calcolo, si è sottratto alle (sacrosante) contestazioni che lo aspettavano per incassare la solidarietà dell'intero arco costituzionale, Mussi (Mussi!!!) compreso.

La sua libertà di espressione è stata infatti, talmente “compromessa”che oggi si è svolto il “papa day” (che per l’occasione è stato trasmesso dalla TV di Stato su maxischermi montati a Milano e Verona), a cui erano presenti moltissimi dei soliti leccaculo professionisti nostrani (da Gasparri ad Alemanno, da Rutelli a Franceschini, da Bondi a Calderoli da Casini a Fioroni e Mastella che si è portato dietro da Ceppaloni il suo parco de_voti :D).

Già, proprio MAstella (la “A” è volutamente maiuscola: chi può intendere, intenda) che oggi se ne è uscito così:
"A mio parere la prima cosa che dovrebbe fare il governo di cui ho fatto parte fino a poco tempo fa, e' che il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri chiedano di essere ricevuti dal Cardinal Bertone per dire 'vi chiediamo scusa per quello che e' successo"
(link)

e che poi si permette di dare degli “imbecilli” ai contestatori della “Sapienza” (ovviamente uno che sta sempre dalla parte della"raggione", può dire ciò che vuole, perchè qualsiasi cosa dica è sempre irreprensibile e tollerante, sopratutto).

Avrete tutti presente quando il bove ceppalonico ha presentato le proprie dimissioni alla Camera: (il testo integrale lo potete trovare qui) ebbene, anche lui come il papa, ha raccolto una “insospettabile” solidarietà bipartisan (questione di affinità elettive, evidentemente :D), il cui culmine si è raggiunto con il solito vergognoso Casini che si è messo a tuonare contro la magistratura tra gli applausi osceni e affrettati dei presenti.

Ora, in genere quando ci si lamenta è perché ci si sente “ingiustamente” vessati o perseguitati, ma in questi casi, quali sarebbero le fonti delle presunta ingiustizia?

Analizziamo i fatti:
  • Ratzy avava tutti i diritti di andare a parlare alla "Sapienza" anche in quanto invitato dal Magnifico Rettore;
  • i 67 dissidenti (dovevano essere '68 ma uno ha dato forfait all'ultimo istante :D) avevano tutti i diritti di manifestare il proprio dissenso, così come gli studenti.
  • Quelli che gridano "alla censura", non si sa di cosa parlino, giacché è stata una libera scelta del papa quella di non partecipare più all'inaugurazione dell'anno accademico.
Sulla vicenda Mastella non c'è neanche da discutere: un Guardasigilli che usa i propri poteri per richiedere il trasferimento del sostituto procuratore di Catanzaro De Magistris che stava indagando su di lui e poi si presenta in parlamento a fare la verginella offesa, ostentando un falso senso di attaccamento alla "famigghia" che anche i mafiosi più incalliti si vergognerebbero a mostrare in pubblico, un uomo su cui i magistrati hanno aperto un’indagine svolgendo unicamente il proprio dovere, non ha alcuna ragione per sentirsi “vittima”, sopratutto dopo essersi più volte vantato pubblicamente di essere all’apice di una vasta rete clientelare.

Sinceramente, se fossi il papa, sarei fortemente preoccupato di avere tra i miei più accesi sostenitori la masnada di tagliagole che governa questo paese, Mastella in primis, che proclamano ad alta voce i “valori” del cattolicesimo ma che nella vita di tutti i giorni ne fanno carta straccia e mi chiederei del perché del mio fallimento come religioso.

Non essendo Ratzy un’idiota, penso che poco gli interessi la sua missione pastorale e che le sue mire siano in realtà ben altre.

Acquistare consenso in ogni modo, questo è l’importante, non importa se siete dalla parte del torto.

Come direbbe Moggi lamentatevi, lamentatevi, lamentatevi. Vi seguiranno in molti.

mercoledì 14 novembre 2007

Preferiamo ricordarla così...



... quando era presidentessa della Sambenedettese in serie C1 e il suo boyfriend era Big Luciano.

Diceva di sè: «Ha deciso di diventare docente universitario in Diritto penale internazionale: durante questo cammino però la passione per lo spettacolo diventa prevalente, e intraprende così il suo percorso artistico».

Evidentemente si è accontentata di diventare docente di Diritto penale qui, in Italia.

Ma lo saprà che il suo nuovo compagno è per la "famiglia tradizionale" e che per questo motivo ha anche contribuito al "Family Day" mentre lei era già in dolce attesa da due mesi?

lunedì 29 ottobre 2007

Oramai decide tutto lui.


Il Papa sull'aborto "anche i farmacisti hanno diritto all'obiezione di coscienza"

L'unica cosa che non capisco è perchè Repubblica (come potete constatare) si ostina a riportare questa notizia nella sezione "Esteri".

Visto che è un esperto, non potrebbe ogni tanto dedicarsi a qualche argomento più frivolo, tipo che so, consigliare la collezione autunno-inverno che ritiene più adatta allo stile, severo ma elegante, che un cattolico deve osservare nel vestirsi?

Prada o Gattinoni? Questo è un problema!

mercoledì 17 ottobre 2007

Eh?!?


Bush vede il Dalai Lama Pechino si infuria

Il Dalai Lama incontra il presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Un colloquio in forma privata, niente di ufficiale, ma quanto basta per scatenare le ire della Cina. La visita del capo dei buddisti tibetani alla Casa Bianca è stata vista come una «madornale ingerenza negli affari interni cinesi», per usare le parole del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Liu Jianchao. «La Cina – ha aggiunto – è fortemente offesa per quanto è accaduto», e ha sollecitato con fermezza l’amministrazione americana «a correggere simili trasgressioni, e a cessare di interferire in qualsiasi modo negli affari interni della Cina».

Pechino non manda giù non solo il faccia a faccia tra Bush e il leader tibetano in esilio, ma pure la Medaglia d'Oro, massima onorificenza civile statunitense, che è stata dedicata al Dalai Lama. Un riconoscimento pubblico che rischia di incrinare i rapporti tra Stati Uniti e la Cina, che considera la guida spirituale tibetana «un rifugiato politico impegnato in attività secessioniste sotto la copertura religiosa», come l’ha definito il portavoce del ministero degli Esteri cinese.

La questione, naturalmente, non turba il Dalai Lama, che ha liquidato le ire di Pechino con una battuta e una risata: «Succede tutte le volte», ha detto ridendo. E ha aggiunto che con Bush ormai «ci conosciamo, e abbiamo creato, credo, una vera profonda amicizia: è come una riunione di famiglia».

Anche Bush ha sottolineato che si tratta di una questione privata: «Il Dalai Lama non è in visita come politico, ma come autorità religiosa». Ma per Pechino, il premio Nobel per la Pace (lo ha ricevuto nel 1979) è molto più che un autorità morale e religiosa: è il simbolo del Tibet che chiede autonomia, è un separatista, una minaccia alla sovranità che la Cina si è conquistata a colpi di carri armati e repressione.
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L'articolo lo trovate qui.

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