Ecco dell'uom la misera sventura;
Pena ciascun per soddisfar le sue brame;
Chi per supremi gradi e per ricchezze,
Chi per fama immortal, chi per amore.
E' raro è quel che ottiene
Del suo desir l'oggetto;
Perchè quando si crede di essere in porto
Urta in un cieco scoglio,
Che rompe il corso ad ogni sua fatica,
E tanto fa più grave il suo perire,
Quanto era più vicino alla salvezza
(Metastasio, Giustino, a. IV).
Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
domenica 23 marzo 2008
Nigro notanda lapillo.
Pubblicato da
elfo_grigio
alle
10:33
Etichette: L'indelebile marchio dell'infamia
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1 commento:
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