Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

martedì 25 dicembre 2007

Lettere dal fronte.

Ieri sera la battaglia è stata terribile.

Ha lasciato sul campo uno scenario desolante: gusci di ostriche fresche, briciole di crostini al salmone, di vol-au-vent alla pasta di tonno, di tramezzini con crema di mandarino e caviale, poveri resti di astici torturati con le chele frantumate da offensive di schiaccianoci, esoscheletri di scamponi lessi e roccaforti fumanti di flan al salmone, per tacere del panettone i cui resti sono stati pietosamente cosparsi di crema al mandarino e torrone al cioccolato artigianale a frammentazione.

Nel mentre, tuonava di lontano l’artiglieria: ed un diluvio di bollicine sferzava senza pietà il campo della pugna: crepitava il fuoco incrociato di due Moët & Chandon da ‘75, un Veuve Clicquot millesimato, un Piper, un Ferrari ed uno champagne demi-sec rosato di cui non ricordo il nome (gli faremo un monumento dedicandolo alla memoria del mitile ignoto :D) corazzato con una “D” di strass che brillava sul vitreo bunker.

E’ quindi arrivato il cappellano militare vestito da grappa al barolo barricata giusto in tempo per intonare il “De profundis”

P.s. Sei sempre un’ospite perf-Etta :D

giovedì 13 dicembre 2007

Telefonate mortali



Ho sognato di essere ad una cena da qualche strana parte del mondo.

Fuori c'era una piscina illuminata (era notte) e dentro la villa, dietro un bar all'americana, stavano servendo dei piatti di brodo di pesce.

Mi sono risvegliato di soprassalto per una chiamata sul cellulare ed ancora nel dormiveglia mi è venuto da pensare se ogni volta che mi sveglio in realtà non muoia qualcuno.

mercoledì 12 dicembre 2007

La forza della comunicazione



Comincio a dubitare seriamente che molti esseri umani coi quali interloquisco si possano definire tali.

Sono circondato da autoresponder e debbo farmene una ragione.

domenica 9 dicembre 2007

La dittatura della maggioranza

Molte persone malinterpretano il significato della parola “democrazia” e pensano che coloro che hanno maggior “potere” in termini numerici, possano fare un po’ quel che vogliono e spadroneggiare annientando completamente la voce delle minoranze in nome di un malcompreso concetto di “maggioranza”.

Sorry belli: questa è una DITTATURA vestita a festa, con l’abito buono e gli scarponi chiodati.

E’ per questo che dedico, a questi signori una frase del geniale Alexis Henri Charles de Clérel, visconte di Tocqueville, tratta dal suo illuminante "La democrazia in America"

"Vedo chiaramente nell'eguaglianza due tendenze: una che porta la mente
umana verso nuove conquiste e l'altra che la ridurrebbe volentieri a non
pensare più. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o
ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici
sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe
fatto che cambiare carattere.
Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo
aspetto della servitù… Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi
sulla mia fronte, poco m'importa di sapere chi mi opprime, e non sono
maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perché un
milione di braccia me lo porge"

Google