Ieri sera la battaglia è stata terribile.
Ha lasciato sul campo uno scenario desolante: gusci di ostriche fresche, briciole di crostini al salmone, di vol-au-vent alla pasta di tonno, di tramezzini con crema di mandarino e caviale, poveri resti di astici torturati con le chele frantumate da offensive di schiaccianoci, esoscheletri di scamponi lessi e roccaforti fumanti di flan al salmone, per tacere del panettone i cui resti sono stati pietosamente cosparsi di crema al mandarino e torrone al cioccolato artigianale a frammentazione.
Nel mentre, tuonava di lontano l’artiglieria: ed un diluvio di bollicine sferzava senza pietà il campo della pugna: crepitava il fuoco incrociato di due Moët & Chandon da ‘75, un Veuve Clicquot millesimato, un Piper, un Ferrari ed uno champagne demi-sec rosato di cui non ricordo il nome (gli faremo un monumento dedicandolo alla memoria del mitile ignoto :D) corazzato con una “D” di strass che brillava sul vitreo bunker.
E’ quindi arrivato il cappellano militare vestito da grappa al barolo barricata giusto in tempo per intonare il “De profundis”
P.s. Sei sempre un’ospite perf-Etta :D
Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
martedì 25 dicembre 2007
Lettere dal fronte.
Pubblicato da elfo_grigio alle 17:18
Etichette: Cazzi miei, Dediche
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1 commento:
E' venuto anche Lillo alla cena insieme a 10 americani?:D
Un abbraccio
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