Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

giovedì 17 gennaio 2008

La legge del piangina.


Quando René Girard teorizzava il meccanismo del capro espiatorio, si è profeticamente (lol) ispirato a loro: c’è infatti una sottile trama sottesa alle vicende di Mastella e Ratzinger di questa settimana e cioè il vittimismo.

Si comporta da perfetta vittima il Ratzy che scuote offeso la polvere dalle sue scarpine di Prada fingendo che non gli sia stato dato modo di esprimersi alla "Sapienza", quando invece egli stesso, con cinico e mirato calcolo, si è sottratto alle (sacrosante) contestazioni che lo aspettavano per incassare la solidarietà dell'intero arco costituzionale, Mussi (Mussi!!!) compreso.

La sua libertà di espressione è stata infatti, talmente “compromessa”che oggi si è svolto il “papa day” (che per l’occasione è stato trasmesso dalla TV di Stato su maxischermi montati a Milano e Verona), a cui erano presenti moltissimi dei soliti leccaculo professionisti nostrani (da Gasparri ad Alemanno, da Rutelli a Franceschini, da Bondi a Calderoli da Casini a Fioroni e Mastella che si è portato dietro da Ceppaloni il suo parco de_voti :D).

Già, proprio MAstella (la “A” è volutamente maiuscola: chi può intendere, intenda) che oggi se ne è uscito così:
"A mio parere la prima cosa che dovrebbe fare il governo di cui ho fatto parte fino a poco tempo fa, e' che il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri chiedano di essere ricevuti dal Cardinal Bertone per dire 'vi chiediamo scusa per quello che e' successo"
(link)

e che poi si permette di dare degli “imbecilli” ai contestatori della “Sapienza” (ovviamente uno che sta sempre dalla parte della"raggione", può dire ciò che vuole, perchè qualsiasi cosa dica è sempre irreprensibile e tollerante, sopratutto).

Avrete tutti presente quando il bove ceppalonico ha presentato le proprie dimissioni alla Camera: (il testo integrale lo potete trovare qui) ebbene, anche lui come il papa, ha raccolto una “insospettabile” solidarietà bipartisan (questione di affinità elettive, evidentemente :D), il cui culmine si è raggiunto con il solito vergognoso Casini che si è messo a tuonare contro la magistratura tra gli applausi osceni e affrettati dei presenti.

Ora, in genere quando ci si lamenta è perché ci si sente “ingiustamente” vessati o perseguitati, ma in questi casi, quali sarebbero le fonti delle presunta ingiustizia?

Analizziamo i fatti:
  • Ratzy avava tutti i diritti di andare a parlare alla "Sapienza" anche in quanto invitato dal Magnifico Rettore;
  • i 67 dissidenti (dovevano essere '68 ma uno ha dato forfait all'ultimo istante :D) avevano tutti i diritti di manifestare il proprio dissenso, così come gli studenti.
  • Quelli che gridano "alla censura", non si sa di cosa parlino, giacché è stata una libera scelta del papa quella di non partecipare più all'inaugurazione dell'anno accademico.
Sulla vicenda Mastella non c'è neanche da discutere: un Guardasigilli che usa i propri poteri per richiedere il trasferimento del sostituto procuratore di Catanzaro De Magistris che stava indagando su di lui e poi si presenta in parlamento a fare la verginella offesa, ostentando un falso senso di attaccamento alla "famigghia" che anche i mafiosi più incalliti si vergognerebbero a mostrare in pubblico, un uomo su cui i magistrati hanno aperto un’indagine svolgendo unicamente il proprio dovere, non ha alcuna ragione per sentirsi “vittima”, sopratutto dopo essersi più volte vantato pubblicamente di essere all’apice di una vasta rete clientelare.

Sinceramente, se fossi il papa, sarei fortemente preoccupato di avere tra i miei più accesi sostenitori la masnada di tagliagole che governa questo paese, Mastella in primis, che proclamano ad alta voce i “valori” del cattolicesimo ma che nella vita di tutti i giorni ne fanno carta straccia e mi chiederei del perché del mio fallimento come religioso.

Non essendo Ratzy un’idiota, penso che poco gli interessi la sua missione pastorale e che le sue mire siano in realtà ben altre.

Acquistare consenso in ogni modo, questo è l’importante, non importa se siete dalla parte del torto.

Come direbbe Moggi lamentatevi, lamentatevi, lamentatevi. Vi seguiranno in molti.

Nessun commento:

Google