Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

domenica 4 novembre 2007

Sonnett XXXV


E’ stupefacente constatare come i rapporti umani, nella loro semplice complessità, siano regolati da leggi sempiterne, nonostante la diversità radicale dei contesti nei quali l’azione si svolge e la loro effettiva lontananza nello spazio e nel tempo.

E' per quello che si può restare senza fiato leggendo parole scritte secoli fa come se fossero state vergate qui ed ora dal nostro pugno e rimanere quasi oltraggiati dal fatto che i sigilli con cui ostinatamente teniamo chiusi i nostri cuori siano in realtà già stati violati da mano ignota, le sottili trame ivi inscritte e gelosamente conservate, da tempo disvelate ed il loro contenuto impudicamente sparso ai quattro venti.

No more be griev'd at that which thou hast done:

Roses have thorns, and silver fountains mud:

Clouds and eclipses stain both moon and sun,

And loathsome canker lives in sweetest bud.

All men make faults, and even I in this,

Authorizing thy trespass with compare,

Myself corrupting, salving thy amiss,

Excusing thy sins more than thy sins are;

For to thy sensual fault I bring in sense,—

Thy adverse party is thy advocate,—

And 'gainst myself a lawful plea commence:

Such civil war is in my love and hate,

That I an accessary needs must be,

To that sweet thief which sourly robs from me.


Grazie, zio Willy ;)

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